Dr.OSCAR ALÓ

Massofisioterapista e Cinesiologo

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IPERTERMIA DELTA

A differenza della tecarterapia l’ipertermia riesce a cedere una maggiore quantità di energia ai tessuti, a cui consegue un diverso stimolo biologico.

I campi di applicazione dell’ipertermia sono molto vari e riguardano patologie muscolari (contratture, elongazioni, miositi ecc.), tendinee (peritendiniti, tendiniti, tenosinoviti, tendinosi, tendinopatie inserzionali), osteo-cartilaginee (periostiti, distorsioni ecc.), borsiti. L’ipertemia trova indicazione elettiva nel trattamento delle patologie degenerative quali l’artrosi in quanto l’apporto di sangue costituisce un vero e proprio agente terapeutico. Può essere indicata nel trattamento delle contratture muscolari e nei traumi. Lo stesso dicasi per patologie quali le tendinosi e le tendinopatie, come l’epicondilite e la pubalgia. L’intensa accelerazione del metabolismo prodotta dall’ipertermia può essere utile nella gestione delle tendinopatie calcifiche e nelle calcificazioni che possono realizzarsi vicino alle articolazioni.

Delta svolge un ruolo fondamentale nel programma, nella riduzione della flogosi e del dolore, nel trattamento delle degenerazioni croniche e nel recupero dell’estensione del movimento, poichè è in grado di portare la stimolazione ai tessuti profondi adattandone in modo automatico intensità e localizzazione agli effetti biologici ricercati, grazie a:

Maggiore specificità di trattamento: Il terapista può impostare la profondità in cui creare la stimolazione biologica e la temperatura specifica in cui fare eseguire il trattamento.

Fenomeno del “cell killing”: è importante l’effetto che si raggiunge con questo dispositivo, è stato studiato che producendo un calore endogeno di 41 gradi circa, si otteneva “l’uccisione” delle cellule lesionate, e questo contribuisce a velocizzare il processo di cura. L’innovazione deriva dall’abbinamento di due sorgenti capaci di operare simultaneamente nell’area di trattamento sotto il controllo di un sistema ad anello chiuso che ne gestisce la potenza sulla base degli effetti prodotti e misurati.
Il dato rivoluzionario consiste nella possibilità di portare lo stimolo ipertermico in profondità, senza ledere gli strati più superficiali, di monitorare l’effetto ipertermico, di mantenere nel tempo i livelli di stimolazione prefissati, di creare una distribuzione ipertermica omogenea e selettiva, di poter ripetere nel tempo il trattamento avendo garantita la riproducibilità delle condizioni terapeutiche, il tutto in regime di sicurezza e comfort per il paziente.
Gli effetti terapeutici indotti dalla metodica si traducono in una forte iperemia locale capace di innescare i processi biologici atti a risolvere dolore e infiammazione e utili ad attivare un potente stimolo rigenerativo e/o riparativo locale:

Precisione e riproducibilita’: Il lavoro sinergico e controllato delle due sorgenti di energia permette di
effettuare trattamenti intensi, precisi, sicuri e riproducibili.
Riduzione del dolore e della infiammazione: Il sistema di controllo ad anello chiuso consente di dosare e controllare gli effetti della stimolazione alle profondità desiderate, per assicurare una efficace riduzione del dolore e della infiammazione.

Riparazione e rigenerazione tissutale: la precisione della somministrazione energetica consente di programmare il rialzo termico più idoneo ad attivare i potenti stimoli riparativi e rigenerativi (conseguenti ad un moderato e controllato effetto di cell-killing) e ad accorciare i tempi di guarigione.

Integrazione terapeutica: la certezza di “mirare e colpire” il tessuto bersaglio con la giusta dose di energia rende la metodica unica e complementare a tutte le altre diatermie.

Sicurezza: i ridotti rischi di esposizione sono di vantaggio per il paziente e per l’operatore.

Controllo del dolore: la fisioipertermia produce analgesia tramite due meccanismi, il primo di natura metabolica è prodotto tramite la rimozione dei mediatori infiammatori dell’area infortunata (WASHING OUT), il secondo coincide con la diminuzione dello stimolo alle terminazioni nervose libere e con la stimolazione di citochine anti-infiammatorie.

Recupero dell’articolarità: Il recupero è favorito dalla diminuzione dell’attività degli enzimi degradanti la cartilagine (T >41°) e dall’aumento dell’elasticità del tessuto connettivo con modificazioni plastiche che determinano un miglioramento del range of motion articolare (ROM).

Qualità del recupero: la corretta riparazione dei tessuti è garantita dalla stimolazione delle proteine da shock termico (HSP) che aiuta la riparazione delle stesse o, se non possibile, ne favorisce il degrado.

CONTROINDICAZIONI: Non è possibile utilizzare l’ipertermia nella patologie in fase acuta altrimenti si potrebbe verificare una ulteriore acutizzazione del dolore. Non è possibile utilizzare l’ipertermia nei soggetti portatori di metallo intratessutale (protesi articolari, neurostimolatori, insensibilità termica/dolorifica e nelle gravi insufficienze circolatorie in quanto il calore prodotto non può essere smaltito, e infine negli stati infettivi locali. Una grave obesità può essere considerata una controindicazione relativa in quanto il grasso potrebbe non dissipare il calore erogato ed è opportuno prestare particolare attenzione alle possibili applicazioni nei bambini.

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